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Quando il colore diventa icona

Per caso o per marketing nella storia della moda molti marchi si sono legati ad un colore, a una sfumatura o una tonalità.

Certo è vero che i colori scelti dal fashion hanno un ruolo fondamentale, ci sono però dei colori in particolare che non sono solo dettagli ma veri e propri simboli dei fashion brand. Come non nominare il “Rosso Valentino”, il “Rosa Schiapparelli”, il “Greige” di Armani: colori che sono il brand, in cui la loro sfumatura è divenuta un marchio di fabbrica.

Blu Lanvin: la più antica casa di moda francese che per prima dedicò una linea di abbigliamento per le bambine. Il colore centrale per tutte le collezioni era il blu tanto da coniarne una versione ineguagliabile.

Rosso Valentino: sinonimo della storia e dell’identità estetica della maison, Valentino inseriva qualcosa di rosso in tutte le sue collezioni.

Arancio Hermès: iconico dal 1945 quando la nipote del fondatore della casa di moda dovette scegliere un altro colore per le scatole beige profilate di marrone che da anni usava per confezionare i prodotti. La seconda guerra mondiale rese irreperibile il colore e, per intuizione o per caso, l’arancione fu il nuovo colore scelto e da lì divenne per sempre il colore di Hermès.

Greige Armani: lusso, eleganza e raffinatezza. Un colore che nasce dall’unione di grigio e beige, né caldo né freddo, porta le sfumature di entrambi i colori.

Azzurro Tiffany: amato o odiato, negli ultimi anni la moda lo ha proposto negli accessori e nei capi di abbigliamento talvolta con eccesso. Fatto sta che in alcuni paesi, come gli USA, l’azzurro Tiffany è un marchio registrato.

Verde, Bottega Veneta: verde parakeet divenuto emblema della casa di moda, un colore del tutto artificiale che negli ultimi anni rappresenta la transizione ecologica e la necessità di riconnettersi con la natura.

Giallo, Fendi: sempre presente nelle collezioni, una tonalità calda tra il giallo ocra e il giallo paglierino.